"Temo si sbagli, signorina." Disse il robot a Gwen. "Spesso il parlare, ossia la tendenza a descrivere i propri stati d'animo e le proprie sensazioni, comporta un rilascio di sostanze attraverso gli stati nervosi ed emotivi volte a riequilibrare la gradualità umorale di un individuo." Spiegò con la sua voce impersonale. "Si fidi, è un fenomeno chimico la cui validità è riconosciuta oggi dai maggiori esperti del mondo accademico e mededico."
Hiss guardò Altea negli occhi.
"No, non sei una bambina..." disse, per poi far scivolare il suo sguardo chiaro su tutta la figura di lei, con quel leggero pareo pronto a svolazzare ad ogni suo movimento e ad ogni alito di brezza "... lo vedo..." sussurrò.
Clio spinse la porta ed entrò nella stanza.
Era uno studio con molti libri e strani monili.
Alcuni erano esotici, altri di forma sconosciuta.
Sembrava più la camera di un viaggiatore, di un intellettuale e di un collezionista,piuttosto che quella di un cacciatore.
Infatti non vi erano armi, nè teste o pelli di animali.
Sulla parete opposta all'entrata la ragaza vide una porticina chiusa.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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