Il capo congedò Clio con un sorriso e restò a guardarla fino a quando non andò via con Ammone.
La ragazza rimasta poi sola in camera si coricò.
Era ormai notte.
La villa pian piano si addormentò, almeno in apparenza.
La ragazza sentì invece dei passi giungere dal cortile.
Qualcuno che passeggiava da solo.
L'urlo nella notte.
Straziante, angosciante, terrificante.
Un urlo che sembrava racchiudere paura e sofferenza.
L'indigeno non disse nulla e tornò a recitare quelle oscure parole davanti alla statuina.
“Hiss...” disse Tran “... che facciamo?”
“L'urlo attirerà di certo gente...” rispose lui “... meglio restare qui per ora...” guardando poi Altea.
Elv prese per mano Gwen e corsero verso la tenda.
Ora c'era solo silenzio.
Arrivarono e lui fece segno alla ragazza di aspettare là, dietro un albero.
Il sergente si avvicinò piano alla tenda con in pugno la pistola.
Entrò e trovò solo cadaveri squartati e sgozzati.
“Santo Cielo...” disse incredulo “... che orrore...”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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