Sorrisi al Capo, congedandomi con un lieve inchino.
“Lei è davvero gentile, signore!” Guardandolo negli occhi per un lungo istante.
“Le auguro una serena notte!” Annuendo con deferenza.
Dopodiché seguii Ammone nella nostra stanza e gli sorrisi.
“Grazie!”.
Avrei voluto fargli mille domande sul capo, chi era, come si chiamava, tanto per cominciare, ma mi sentivo troppo invadente.
Entrai nella mia danza e subito mi sdraiai sul letto, così com’ero.
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