Allora era vero, ci avevo visto giusto, quello era il capo.
Mi fermai a guardarlo, tenendo comunque lo sguardo basso, deferente, ma che non aveva paura di incontrare quegli occhi azzurri così intensi.
Erano così diversi dai miei, per un momento mi imbambolai a guardare le striature al loro interno, non erano tutte uguali, ognuna era diversa, come tanti piccoli tratti, ognuno dei quali raccontava una storia.
Chinai lievemente il capo e gli sorrisi.
"Faremo del nostro meglio, signore.." indicandole la tavola imbandita.
Gwen aveva pensato al cibo egregiamente, così io avrei pensato alle bevande.
"Posso versarvi da bere?" chiesi, sempre col tono deferente che si addiceva a una cameriera.
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