Tutto era frenetico.
Fabius ed il suo compagno, con altri due uomini, anch'essi sbucati solo ora dalla stiva, caricavano le gabbie sulla lancia.
Dopo la gabbia del puma fu la volta dei cani.
La lancia era stracarica.
“Io neanche mi avvicino a quella lercia isola...” disse adirato il capitano “... andate tutti in malora!” Sbraitò.
“Si, l'isola è abitata” Fabius alle tre ragazze “ma temo voi non possiate seguirci. La nostra destinazione è già decisa.
“Allora le butterò in mare!” Il capitano, per poi sputare a terra. “Tutte e tre in mare! Su quella loro scialuppa sulla quale le abbiamo pescate!”
“Con noi non possono venire.” Disse l'uomo che era con Fabius.
“Allora le metterete in mare con la loro scialuppa...” questi al capitano “... così potranno sbarcare dall'altra parte dell'isola, dove troveranno alloggio.”
“Andiamo noi.” Il compagno di Fabius.
“Si, certo, Rodian.” Rispose questi.
Così Fabius, Rodian e i due uomini sbucati dalla stiva salirono sulla lancia.
Per ultimo arrivò anche il deforme servitore di Fabius, che con agilità si sistemo a prua.
I marinai allora calarono la lancia strapiena in acqua e quella subito prese a navigare verso l'isola.
Poi quegli stessi marina, aiutati dal capitano, con modi alquanto discutibili, quasi rozzi, caricarono Gwen, Altea e Clio sulla loro scialuppa, quella con cui si erano salvate dall'affondamento della Lady Imma.
Fu calata in acqua e lasciata fra le onde, con le tre ragazze a bordo.
L'isola era distante alcune miglia, ma raggiungerla non sarebbe stato semplice.
La loro scialuppa infatti imbarcava acqua.
La goletta intanto si allontanava, col capitano che rivolgeva gesti osceni alle tre ragazze.
Anche la lancia di Fabius e dei suoi compagni stava andando via.
Gwen, Altea e Clio ora erano di nuovo nella situazione precedente.
La loro scialuppa era in acqua e sebbene non lontanissima dalla terraferma imbarcava comunque acqua.
Inoltre quelle acque erano infestate dai pescecani.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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