Gwen tornò a letto nella sua cuccetta.
Dopo un po' i cani smisero di abbaiare.
Calò allora un cupo silenzio, rotto solo dal mormorio delle acque intorno alla nave.
La ragazza dopo un po' si addormentò.
Sognò di nuovo e di nuovo non furono sogni sereni.
Sognò di essere ancora nella scialuppa, stavolta da sola.
Attorno a lei c'erano i resti di verdure, tracce di sangue e segni di escrementi.
Vi erano anche ossa con brandelli di carne mangiucchiati.
Si, ossa.
Era ciò che restava di Clio e di Altea.
Per sopravvivere Gwen si era cibata dei loro corpi.
Ad un tratto vide una nave.
Era la goletta che le aveva salvate.
Stavolta non si fermò, anzi travolse la scialuppa.
Gwen finì in mare e giunsero i pescecani a sbranarla.
Si svegliò di colpo, sudata.
Albeggiava appena dall'oblò.
I cani avevano ripreso ad abbaiare forte.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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