Naturalmente è totalmente inverosimile che una donna qualunque potesse in qualche modo torcere il braccio a una professionista addestrata. Infatti risi e mi liberai facilmente dalla sua morsa.
Quello che accadde alle mie spalle poi, cambiò ancora le carte in tavola.
Pensava che gettare il coltello (uno, l’unico che avevo estratto) a mare mi fermasse?
Ne avevo altri, con quello la ferii in silenzio e la spinsi in acqua.
Ognuno aveva un ruolo.
Non si poteva avere tutto, cambiare a seconda delle circostanze, di cosa faceva comodo.
Io ero un sicario, un atleta addestrato una professionista, lei una donna, un’attrice a quanto ricordavo.
In una recita avrebbe avuto la meglio, in una colluttazione non aveva speranza. Infatti la colpii con un altro pugnale e la spinsi in acqua lasciandola in balia dei pescecani.
Ora restavamo solo io e la ragazza rossa sulla barca.
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