L'uomo annuì a Clio.
"Questa è saggezza..." disse ad Altea, a Gwen e ad Idora "... morire per la fame e per la sete è una morte orrenda... tra qualche ora ci sbraneremo a vicenda... impazziremo e non ci sarà più posto per questa assurda morale... prima del crepuscolo la mano invisibile dell'arteficie di tutto ciò farà in modo che noi tutti si perda il senno, facendoci uccidere a vicenda... come un grande gioco di ruolo, il narratore di questa tragedia ci obbligherà a diventare cannibali, bestie... così finirà... a meno che non si decida di tirare a Sorte... uno si sacrificherà e gli altri vivranno... facendoci beffa del Destino e del misterioso narratore..." guardandole.