Discussione: Accadde quel giorno
Visualizza messaggio singolo
Vecchio 05-02-2018, 17.38.00   #2420
Clio
Disattivato
 
L'avatar di Clio
Registrazione: 16-09-2012
Residenza: Mediolanvm
Messaggi: 8,176
Clio sarà presto famosoClio sarà presto famoso
L'unica cosa da fare in una situazione del genere è restare calmi, non impartire e razionare ogni cosa, persino l'aria che si respira.
Restavo in silenzio, nel mio angolo di scialuppa, vidi le due donne annegare senza battere ciglio, ascoltai i battibecchi dell'uomo e della donna saltata su all'ultimo senza fiatare.
Guardavo l'orizzonte, il mare e il mare, nient'altro.
Più i giorni passavano più cominciavo a prepararmi all'inevitabile.
Dopo un po' l'istinto di sopravvivenza si fece strada tra i miei pensieri, facendomi pensare a come riuscire ad uscirne viva.
Non dipendeva più da me, ormai.
Potevo procurarmi del cibo, uccidendo uno dei passeggeri, magari chi parlava di più così da avere come piacevole effetto collaterale il silenzio, oppure potevo usare i miei coltelli per pescare, anche se ero più brava a uccidere un uomo piuttosto che un pesce.
Il problema vero era l'acqua, senz'acqua non c'è vita.
Ricordai quando mia nonna me lo ripeteva continuamente da bambina e da ragazza, quando iniziavo a preferire un buon vino a una bottiglietta di minerale.
Quel ricordo lontano mi strappò un sorriso, e per un momento mi ricordai di com'ero, per poi rendermi conto di non essere poi così diversa da allora.
Dopotutto uno non inciampa per caso in questa vita.
No, questa vita fatta di morte si sceglie.
E io, già allora sapevo che di luce nella mia vita ne era rimasta ben poca.
Una bambina cresciuta prima del tempo, una bambina che forse tale non lo è mai stata.
Ora ero solo un'ombra, un fantasma.
Non esistevo nemmeno e dunque nessuno avrebbe pianto la mia morte.
Nessuno, nemmeno io.
Ma in fondo in fondo nella mia anima c'era una piccola me laboriosa e ribelle che si stava ingegnando per continuare a vivere.
Povera cara, forse lei sola avrebbe sofferto.
Ma era così piccola e indifesa, anche se tenace, che ci avrebbe messo un battito d'ali a morire.
Ascoltai i discorsi degli altri, e solo allora presi la parola.
Nulla accade per caso, e forse la mia presenza lì non era causale.
"Morire di fame e sete è un conto, è lungo e doloroso.." dissi, calma "Ma si può morire in un attimo, senza nemmeno accorgersene...".
L'uomo poi propose di uccidersi tutti, poi di sacrificare qualcuno.
A quel punto, con molta calma, tirai fuori uno dei miei coltelli.
Annuii a quelle parole.
"Uccidere non è cosa da tutti, macchia l'anima anche in una situazione del genere.." con la voce sempre calma, stanca "Io l'ho fatto così tante volte che ho perso il conto..." dissi, guardando lontano. Ormai a chi importava il mio segreto?
"Decidiamo a sorte, a chiunque uscirà garantisco che non se ne accorgerà nemmeno..." rigirando il coltello tra le mani "Me compresa..:" annuendo all'uomo.
Sospirai "Non sono così sicura che chi muoia ora sia il perdente, a dirla tutta...".
Dopdichè alzai la testa e guardai gli altri passeggeri.
In quel momento mi accorsi che la tizia stava dando in escandescenze, e provai il fortissimo desiderio di uccidere lei, seduta stante.
L'egoismo dell'uomo, ecco fin dove arriva, la guardai con disprezzo, e scossi la testa.
Se decidevo di ucciderla, non c'era niente che potesse fare per impedirmelo.
Clio non è connesso