A quelle parole del ragazzo, Guisgard ebbe un sussulto.
“Come hai detto?” Chiese Guisgard.
Il ragazzo lo guardò stupito.
“Cosa ne sai tu del medaglione?” Chiese ancora il cavaliere.
“E’ per questo che siete qui, giusto?”
“Chi sei tu?” Chiese Guisgard turbato.
“Ve l’ho detto” rispose il ragazzo, mentre mangiava una coscia di pollo “sono il figlio di colui che vive qui.”
“Cosa sai di quel medaglione?”
“E’ per la vostra bella?” Chiese il ragazzo, senza smettere di mangiare “E ditemi, com’è?”
“Com’è cosa?”
“La vostra bella, intendo. E’ bella davvero?”
“Io non ho nessuna bella!” Rispose Guisgard.
“Sciocchezze” esclamò il ragazzo “solo per due cose un uomo intraprende una missione come questa…per denaro o per amore. A voi hanno promesso molto denaro?”
“Hai la lingua lunga, ragazzo.” Disse Guisgard.
“Ad occhio” disse il ragazzo “voi non siete il tipo venale…ergo, siete qui per amore.”
Guisgard lo prese per il bavero della giacca e disse:
“Secondo me tu hai bisogno di una gran bella tirata d’orecchie. Ora, basta con le chiacchiere e dimmi tutto ciò che sai sul medaglione.”
“Che si trova sul fondo del lago. Al crepuscolo, da uno spuntone di roccia detto Della Sacerdotessa è possibile vederlo brillare.”
“Ormai il crepuscolo è giunto” disse Guisgard “indicami da dove è possibile vederlo!”
E lo portò fuori a forza.
“Che maniere” protestò il ragazzo “sto mangiando!”
“Mangerai dopo! Andiamo!”
Giunsero così allo spuntone roccioso detto “Della Sacerdotessa”.
La Luna in quel momento si affacciò dalle alte e sottili nubi del cielo e lanciò la sua scia argentea sulle acque del lago.
Un attimo dopo, dal fondo di questo, uno scintillio fu visibile sulle acque.