Disattivato
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Neanche a farlo apposta scoppiò il caos.
Adesso?
Ma diamine, proprio adesso?
Io avevo un lavoro da portare a termine, un piano da seguire.
Mi tornarono in mente le mie parole.
Il tempoera uno di quei dettagli che non potevo prevedere, né programmare.
Già... settimane di preparazione per quella crociera, e tutto buttato per un maledetto relitto che aveva attraversato la nostra rotta.
Odio, odio quando succede così!
Tuttavia, non avrei buttato via quell'incarico per niente!
Alzai gli occhi al cielo e individuai il mio obiettivo al bar, era attorniato dalle sue guardie, certo, ma nel frastuono generale, nella baraonda che scatenò il panico, tutto era labile, tutto poteva succedere.
Li seguii sul ponte a caccia di una scialuppa.
Allora compresi che era il momento perfetto, che quel contrattempo mi aveva dato l'opportunità perfetta.
Presi il mio rossetto, che conteneva un potente sonnifero irrintracciabile dopo poche ore e una di quelle piccole stringe autoiniettanti che si usano per alcuni farmaci, e mi avvicinai a lui, nel continuo via vai di gente che sgomitava sul ponte per avere una scialuppa.
Fu un attimo, un istante, un battito d'ali.
Un urto, un lieve contatto col mio finto rossetto, una spinta, un tonfo in acqua mortale. Se fosse stato sveglio avrebbe potuto provare a salvarsi, ma quel sonno indotto era un sonno di morte, sarebbe morto annegato e nessuno se ne sarebbe stupito in un disastro del genere.
A quel punto, veloce com'ero arrivata me ne andai, non rimasi per vedere le guardie che si chiedevano dove fosse, cosa fosse successo e via discorrendo.
Non resto mai, non mi importa niente delle mie vittime.
Sono solo un nome e una fotografia abbinati alla breve descrizione allegata alla ricevuta di bonifico, nulla di più.
Ho sbagliato una volta, quando ero giovane e inesperta, non farò lo stesso errore di nuovo.
Stavolta, nonostante la notorietà dell'obiettivo, non era stato diverso.
In un attimo mi ero dileguata, con un'espressione di panico dipinto sul viso.
Aiuto, aiuto, non voglio morire e perdere i miei soldi ma sono troppo stupida per pensare a come mettermi in salvo!!
Una vocina stridula mi spiegava la parte che dovevo recitare nella mia mente.
In realtà guardavo le varie scialuppe con relativa calma, dato che non avevo poi tutta questa paura di morire, considerando che non avevo grandi motivi per vivere.
Ne adocchiai una non ancora piena, con su solo due donne e un uomo che faceva cenno di salire.
"Oh fatemi salire, vi prego!" sempre recitando la parte della signora spaventata, per cui la massima adrenalina consisteva nelle montagne russe un po' più estreme (forse).
Mi sedetti e guardai la ragazza coi capelli rossi con uno sguardo di estrema riconoscenza.
"Oh grazie, grazie.. mi avete salvato la vita!" piagnucolai, prima di rintanarmi in un angolo della scialuppa.
Sì, non mi sopporto da sola quando faccio questa parte, ma tant'è...
Lanciai un altro sguardo alla bella ragazza rossa, con un timido sorriso, finsi di cercare di calmarmi.
Fase uno: completata.
Ma non era certo finita, ora cominciava la fase due, che comprendeva il controllare che fosse realmente morto e l'assicurarmi di non finire in gattabuia per nessun motivo al mondo.
Dettaglio tutt'altro che trascurabile, direi.
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