Intanto, al grade lago, Guisgard aveva raggiunto l'altra sponda di questo.
E tra le nebbie che avvolgevano quel luogo, riconobbe, in lontananza, una casa coperta dal muschio e quasi mimetizzata tra la vegetazione.
Bussò alla porta ed attese.
"Chi è?" Chiese una giovane voce dall'interno.
"Sono un cavaliere" rispose Guisgard "ho bisogno di vedere Giupenort il nano!"
"Non vive più qua" rispose la giovane voce "siete giunto qui per niente!"
"E dove vive ora?"
"Non vive più in nessun luogo!"
"E' morto?"
"Si, da anni ormai."
"Ma tu chi sei?"
"Il figlio del nuovo padrone di questa casa!"
"Fammi parlare con tuo padre" disse Guisgard "forse lui conosceva il nano."
"Mio padre non c'è ed io non apro agli estranei!"
"Al diavolo!" Esclamò Guisgard. "Fammi entrare! non sono giunto fin qui per niente!"
"Andate via!" Urlò il ragazzo.
Allora Guisgard buttò giù la porta ed entrò.
Vide così quel ragazzo, seduto a contare dei ceci sparsi sul tavolo.
"Dov'è tuo padre, ragazzo?"
"Vi ho detto che non c'è! E ora non seccatemi!"
"Allora vuol dire che lo aspetterò qui!"
Detto questo, Guisgard si sedette su un grosso seggio.
Il ragazzo continuò a contare i ceci, senza curarsi di Guisgard.
Poi si alzò e da una grossa padella di creta prese del pollo, portandolo a tavola.
"Prendetene un pò" disse il ragazzo "è fresco e ruspante!"
"Sei gentile ad offrirmene." Disse Guiisgard.
"Tanto" rispose il ragazzo "ve lo sareste preso da solo..."
"Non sono un brigante, ragazzo!"
"Siete entrato con la forza in casa mia" rispose il ragazzo "vi sedete come se foste a casa vostra. Cos'altro dovrei pensare?"
Guisgard lo fissò perplesso. Poi chiese:
"Cosa facevi prima di apparecchiare la tavola?"
"Cercavo di capire quanti ceci occorrono per poter riempire il lago."
"Ma è impossibile!" Esclamò divertito Guisgard.
"Davvero?" Rispose il ragazzo. "Impossibile come cercare un medaglione perso nel fondo di quello stesso lago, forse?"
A quelle parole Guisgard saltò in piedi...