Un bacio che durò a lungo, che incatenò i due giovanti amanti.
Elv stringeva Gwen, tenendola fra sé ed il timone della nave, mentre il chiarore del giorno, anche se a fatica, filtrava dalla cupa nebbia intorno a loro.
Quel viaggio verso l'ignoto continuava.
Ad un tratto, dal ponte dove stavano i due, udirono qualcosa che proveniva dal basso.
Dei passi, come se qualcuno stesse camminando sotto coperta.
“Sei solo una povera pazza...” disse una voce nella mente di Clio “... non una dea, ma solo una donna... non resterà nulla di te e del tuo popolo...”
Le soldatesse portavano via la pilota nemica che con lo sguardo dritto sulla dea sembrava non avere alcuna paura negli occhi.
“Non ha aperto bocca...” Capitan Fiore “... forse parla una lingua sconosciuta... come avete fatto a capire cosa pensava?” Chiese a Clio.
Hiss si perse a guardarla su quel letto.
Nuda e bellissima, con i suoi capelli lunghi e sciolti su quel corpo snello e sensuale.
Lo schiavo la guardava affascinato ed ammaliato, al limite della sopportazione, tanto era eccitato.
Sorrise appena alle parole di Altea, per poi inginocchiarsi ai piedi di quel talamo.
“Mi tieni in pugno, mia padrona...” disse apparendo meno orgoglioso, ma accecato di forte passione “... e sia...” con la voce rotta dall'eccitazione “... sono folle... folle della mia signora...” avvicinando le labbra ardenti ai bianchi piedi di lei, per poi baciarli con sensualità.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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