Quelle immagini... quel sacrilegio che si consumava sotto i miei occhi.
Come osavano quegli esseri pensare di venire a Brazzen e trattarmi in questo modo? Non avevano idea di chi avevano di fronte.
Nel vedere ciò che il pilota mostrava alla mia mente la rabbia e la collera continuavano a salire, crescere.
Allora mia alzai, guardando quella pilotasse dritto negli occhi.
Volevano attaccare la religiosità di Brazzen?
Volevano distruggere la nostra civiltà?
Oh, forse pensavano che fosse semplice, che fossimo finiti?
Con un gesto rapido e brusco mi raddrizzai sul divanetto, perdere il contatto con entrambi mi lasciò una sensazione orribile, ma ora dovevo mettere in riga quella piccola mortale impertinente.
Mi alzai di scatto e mi avvicinai a lei, sempre mantenendo però una certa distanza, una superiorità atavica, che una mente limitata come la sua non poteva comprendere.
Allargai le braccia ed evocai tutta la magia insita in me, il potere divino, la connessione col pianeta.
"Tu piccola mortale insignificante!" tuonai, mentre il mio aspetto cambiava, diventava scuro e tetro, illuminato da una luce diversa, ma intensa e accecante.
"Credi di poterci sfidare, di poter attaccare la nostra civiltà? In base a che cosa? Vi credete superiori? Poveri illusi.." con la superiorità fatta di millenni civiltà contro una nuova barbarie.
"Vi pentirete di esservi messi contro di noi, non ci arrenderemo mai!" sempre guardandola fissa.
Poi mi voltai verso le soldatesse.
"Portatela nelle segrete e fatele rimpiangere di essersi arruolata!" sentenziai "Estorcetele quante più informazioni possibili.