Se c'è una cosa che non avevo mai sopportato, era l'essere interrotta.
È come se qualcuno o qualcosa si permettesse di interferire nelle mie azioni, la consideravo una grave interferenza con la mia autorità, come se tutto e tutti dovessero sottomettersi al mio volere.
Come minimo!
E in quel momento, abbandonata totalmente all'estasi che mi dava assaporare quei due uomini, le loro virilità prorompenti, sentire i loro gemiti sempre più forti, saperli al limite, pregustando già il compimento più totale... l'interruzione proprio non ci voleva.
E l'ancella, e Kyra, la visione, ora questo erano davvero troppo per la mia pazienza.
Che poi quei due ebbero persino l'ardire di distrarsi, e a quel punto non ci vidi più.
Li lasciai, e mi alzai con un movimento rapido e leggero.
Ad un mio cenno della mano un velo sottile ed etereo mi si arrotolò addosso, coprendo in parte il mio corpo nudo, e mi avvicinai alla finestra.
I capelli scarmigliati, lo sguardo intenso e furibondo, le mani ancora umide per quelle carezze proibite, avrei fatto tremare qualunque mortale fosse capitato sul mio cammino.
Uscii sul piccolo terrazzino per vedere che cosa diamine stesse succedendo da turbare la mia estasi tanto agognata.
|