Elv rise a quelle parole ironiche di Gwen ed un po' scacciò così la delusione per l'interruzione di quel momento piacevole, intimo e sensuale.
Lui si rivestì e guardò la ragazza fare lo stesso, dicendo fra sé e sé quanto fosse un peccato coprire il bel corpo della piratessa dai capelli rossi.
“Vorrà dire” disse sarcastico “che dopo, ritornati qui, invece di lavarti ancora la schiena sculaccerò qualche altra parte del tuo corpo e vedremo se riuscirò a farti diventare una ragazza dabbene.” Divertito.
Lasciarono allora la cabina e uscirono sul ponte principale della Dorian Gray.
“Ebbene?” Elv ai suoi. “Cos'altro è successo? Spero abbiate registrato le strumentazioni di bordo.”
“Capitano...” il timoniere “... guardate laggiù...” passandogli il cannocchiale.
Elv lo puntò verso l'orizzonte che cominciava a tingersi rosato per la nascente aurora.
Vide così un relitto che a malapena riusciva a galleggiare.
“Sembra stia per affondare...” mormorò Elv “... scendiamo e rimettiamoci in acqua... gli daremo un'occhiata...”
La Dorian Gray cominciò così a scendere, fino a posarsi sulle onde, per poi avvicinarsi al relitto galleggiante.
Altea restò da sola con Bafon.
“Madama...” disse lui “... sono qui per chiedere il vostro aiuto... ricordate il contrabbandiere di cui vi parlai? Ebbene non è proprio un fuorilegge... voglio dire... è la legge del governatore ad averlo definito tale... e per questo all'alba, dunque fra un'oretta scarsa, sarà impiccato dal pennone di una nave nel porto... sono qui per chiedere il vostro intervento... forse siete l'unica in grado di convincere il governatore a concedere la grazia... ma non c'è molto tempo...”