Ridacchiai mordendomi il labbro inferiore mentre lui ancora mi baciava e non avrei voluto che smettesse, ma e poi mai.
Annuii un po' rassegnata mentre mi dava un altro bacio prima di andare a vestirsi.
Tirai su la vestaglia e lo seguii mentre si rivestiva.
Lo guardai a bocca aperta e lo colpii bonariamente alla spalla a quelle parole.
"Impertinente, sfacciato e impunito, come ti permetti?" lo rimbeccai, teatralmente risentita, ma in fondo divertita nel constatare che oltre a quel momento intimo ed appassionato le cose rimanessero sempre le stesse, era quasi confortante.
Mi vestii nel minor tempo possibile e afferrai una spada dall'elsa finemente lavorata dalla rastrelliera.
Un po' leggera forse, pensai saggiandone il peso, ma in mancanza delle mie armi...
"Avanti, andiamo, sono pronta,
capitano" dissi, calcando appositamente sull'ultima parole con teatrale ironia e un'espressione divertita.
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