I due giovani si stringevano, sospiravano e gemevano per quei giochi sensuali e delicati.
Elv continuava ad assaporare i giovani seni di Gwen, sempre con più passione.
Ad un tratto però accadde qualcosa.
Di nuovo la vedetta diede l'allarme.
“Nave in vista...” disse dall'albero maestro “... nave in vista!”
Quelle mani, quelle labbra, quelle lingue.
Tutto si muoveva sul corpo di Clio, all'unisono.
Carezze, baci, languide carezze umide ungevano ancora di più la sua pelle bianca.
Si sentiva toccata ovunque, baciata, leccata oltre ogni piega della sua pelle.
Non poteva più controllarsi, ma solo gemere e godere.
I due uomini si muovevano attorno a lei, eccitati e virili.
La loro mascolinità sfiorava più volte la pelle di Clio, facendole sentire quanto erano forti, potenti.
Era unta, umida, eccitata, in balia di quei due uomini la dea.
Chiese i loro nomi e per tutta risposta i due si inginocchiarono ai suoi piedi, raggiungendo con le labbra entrambi il fiore più prezioso ed ambito di Brazzen.
Quello più sensibile, che poteva rendere Clio da dea a schiava.
Un attimo dopo quel fiore fu accarezzato dalla brina più calda.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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