Discussione: Accadde quel giorno
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Vecchio 15-01-2018, 17.18.24   #1711
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Elv rise dall'altra parte della porta chiusa.
“Guarda che la vasca è abbastanza grande per fare entrare entrambi...” disse con un tono malizioso “... magari potrei lavarti la schiena, no?” Divertito.

“Si, milady.” Disse annuendo Didas ad Altea. “Ho sempre svolto questo incarico sin da piccola. Mia madre è una governante e mio padre uno stalliere. Sono perciò cresciuta tra i domestici.” Con tono candido, schietto e semplice. “Non credo di saper fare altro. In verità non ci ho mai neanche pensato. Milady mi perdonerà dunque se le sembrerò semplice ed anche un po' stupida.” Con un lieve inchino. “Non sono colta e neanche molto intelligente, ma amo svolgere al meglio il mio compito. Sono onorata di poter servire presso una nobile dama come voi, così amica di sua eccellenza il governatore.” Con un lieve sorriso.

La sala era intrisa di un'ardente atmosfera che ad ogni istante sembrava più prossima ad esplodere.
Tutto pareva richiamare ai sensi, all'istinto, alla passione.
Tutto era come una lotta, uno scontro.
Da un lato la seducente bellezza di Clio, resa quasi lasciva da quel suo abito fatto di leggerezza impalpabile e trasparenze ammalianti.
Dall'altro i due affascinanti avventurieri, con i loro modi maschi, le voci eccitate e gli sguardi così carichi di virilità.
Lei era seduta, quasi stesa, su quei morbidi cuscini, quasi nuda, provocante in mezzo a loro che sembravano spogliarla con gli occhi.
Davvero i loro sguardi attraversavano ogni lembo di quel prezioso ed immorale abito, ogni parte di pelle scoperta, quasi a voler fare ciò che le loro mani, le loro bocche e le loro lingue in quel momento non potevano compiere.
Poi le dita di lei, sulle loro mani e sulle loro braccia.
Lente e lussuriosa carezze.
I due avventurieri la guardavano eccitati, folli.
Allora entrambi cominciarono a sfiorare le braccia nude di lei.
Carezze lente e sensuali.
“Milady sa bene che siamo qui al suo servizio...” disse in un sussurro Capitan Fiore.
“Si...” in un sospiro Taddeon “... ai suoi ordini... ai suoi voleri...”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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