Discussione: Accadde quel giorno
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Vecchio 14-01-2018, 23.23.16   #1685
Clio
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Clio sarà presto famosoClio sarà presto famoso
Non l'avevo fatto apposta, davvero... ma quella mia leggerezza aveva sortito un effetto inaspettato. Il tono della risposta di Taddeon, il suo sguardo mi mostrarono quanto quella piccola miccia che avevo acceso stesse attecchendo sempre di più.
"Bene, bravo..." guardandolo negli occhi "Perché vedete qui su Brazzen siamo condannate ad essere circondate da uomini inetti, grezzi, insomma che vanno bene per spaccare la legna e lavorare in miniera ma nulla di più..." con disprezzo.
Mi resi conto di avergli dato ancora del lei, e la cosa mi stuzzicò.
Decisi di continuare su quella strada e ascoltare i suoi pensieri a riguardo.
Intanto mi godevo le sue fantasie, così audaci, così intense.
"Uomini devoti ma allo stesso tempo intraprendenti sono merce rara in questo pianeta..." il suono della mia voce era caldo e intenso, ma anche lievemente enigmatico, come se nascondesse una parola segreta, celata tra i movimenti sinuosi delle labbra e della lingua che creavano nuove parole per ammaliarli. Tutte le parole tranne una, quella parola che era nascosta alle loro orecchie e che solo il loro cuore, se avesse ascoltato attentamente sarebbe riuscito a percepire.
“Credi di essere abbastanza devoto per soddisfare il mio volere e sufficientemente audace per sorprendermi?” con un’aria di sfida, maliziosa e calda.
“Chissà...” guardando ora l’uno ora l’altro.
Poi mi alzai e suonai il leggero campanellino posato sul tavolo poco distante da me.
“Venite!” Ordinai con tono mellifluo e seducente “Prenderemo il dolce nel salottino..” guardando entrambi da capo a piedi.
“Così mi racconterete di voi, e delle vostre avventure...” con uno sguardo e un tono che dicevano molto di più.
Parlavano della voglia che avevo di abbandonarmi, del legame insisto è inspiegabile che sentivo verso di loro, delle immagini erotiche e sensuali che si susseguivano nella mia mente, rese sempre più audaci dalle loro che erano un meraviglioso eco delle mie.
Senza aspettarli, raggiunsi il salottino.
Era un ambiente fatto di enormi cuscini, con in mezzo un vassoio su cui venivano disposti i dolci, un peccaminoso e caldo angolo, solo per noi.
Mi stesi su quei cuscini e restai a guardarli, facendo poi cenno ad entrambi di prendere posto al mio fianco, uno alla mia destra, l’altro alla mia sinistra.
E mentre li guardavo avvicinarsi il mio animo divino penetrava nelle loro menti e nei loro cuori, perché non volevo perdermi neanche una di quelle meravigliose scene cariche di passione e sensualità che, ormai sapevo bene, sarebbero diventate presto realtà.
“Accomodatevi!” Dissi, con un sorriso, anche se la vera parola che avrei voluto dire era quella nascosta, segreta, proibita.
Chissà se i miei devoti condottieri sarebbero riusciti a scoprirla...
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