Non fu come quell'abito.
Fu molto più intenso, profondo, quello sguardo scuro e quasi vellutato mi entrò dentro, oltre la seta, fece galoppare il mio cuore veloce, ad un ritmo sempre più incalzante.
E poi le sue parole, pronunciate piano, ma non abbastanza.
Sorrisi e avanzando piano, nel fruscio delle pieghe della camicia, lo raggiunsi, versandomi un altro po' di vino.
"Grazie per il complimento" mormorai in un sorriso, prima di prendere un sorso.
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