Il capitano rise.
“Come ti sottovaluti...” disse, per poi darle un'altra carta “... una anche per me.”
Gwen fu fortunata, ebbe un altro asso.
Ora aveva tris d'assi.
“Allora?” Lui a lei. “Io mi sento sicuro... te con un abito a mio scelta e rilancio... magari anche una camicia da notte... con cui farti dormire... che fai? Vedi?” Divertito.
“Potete scegliere se vivere a corte oppure in un palazzo vicino.” Disse Mattion ad Altea. “Quanto ai nomi dei due uomini, per la vostra sicurezza meglio non conoscerli ora. Vi avvicineranno loro. Non abbiate paura.” La salutò ed andò via.
Clio si abbandonò rilassata su sul trono di acero di Gwang, avorio stellare e madreperla di Ulap.
Il suo tono era noioso e risentito, oltre che autoritario.
I due affascinanti mercenari la guardavano e lei poteva affondare nei loro pensieri.
I più segreti e profondi.
“Eh, bellezza...” disse Capitan Fiore fra sé e sé, con lei che poteva leggere nella sua mente “... ti piace comandare, vero? Un regno di donne, dove gli uomini sembra non ti ispirino particolarmente, vero? Per questo sei venuta su così sprezzante? Saprei io come renderti mansueta... so io come domare le cavalle come te... esiste un solo modo... quello di farti gridare, gemere... farti sentire male... il dolore che poi diventa piacere... allora si che abbasseresti la cresta... inginocchiata davanti a me... quello è il tuo posto...” guardandola con un sorriso eccitato.
Don Taddeon invece la fissava pensieroso.
Anche lui sentiva una forte attrazione, quasi lasciva e peccaminosa verso quella donna.
Clio lesse alcune immagini nella sua mente.
Immagini di lei lavata da lui.
E non solo con le mani.
“Milady...” disse Taddeon “... perchè scegliere noi? Forse perchè siamo gli unici che si sono presentati al vostro cospetto. Gli altri, sentito della IV Luna di Sugor, hanno rifiutato. Noi abbiamo un pregio rispetto agli altri... non temiamo la morte. Vi basta?”
“Già, sai parlare bene.” Capitan Fiore a lui. “Ed è proprio così. Noi non temiamo la morte, altezza.” Tornando a guardare Clio.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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