“Signora, la IV Luna di Sugor è distante da Brazzen” disse Kyra a Clio “e per raggiungerla occorre una flotta ben equipaggiata ed armata. Inoltre senza sapere nulla sarebbe oltremodo rischioso. Combattere un nemico sconosciuto in un territorio poco battuto è quasi un suicidio.”
Gwen si decise a lasciare la stanza.
Non era chiusa e quindi non veniva trattata da prigioniera vera e propria.
Tornata sul ponte vide tutti i bucanieri impegnati, anche se molti le rivolgevano occhiate ora ironiche, ora divertite, ora persino lascive.
Il panorama era mozzafiato.
L'orizzonte marino sembrava sterminato, di un blu scuro che si perdeva fin verso il chiarore argenteo del cielo nuvoloso.
Lo scirocco dei meridiani meridionali gonfiava le vele, trainando la nave verso Nord.
E sul castello di poppa Gwen vide varie finestre aperte.
Tutte con preziose tendine e costosi drappi.
Era di certo la cabina del capitano.
“Certo.” Disse annuendo Ilaei ad Altea.
Suonò un campanellino ed arrivò una ragazza avvenente.
“Dalle una stanza e dei vestiti.” Ordinò Ilaei.
La ragazza annuì e condusse Altea in una stanza non certo sfarzosa, ma arredata con un certo gusto.
Inoltre vi era un armadio con diversi abiti.
Ovviamente erano abiti succinti.
Tutto ciò era l'unica soluzione rispetto a quanto chiesto dal governatore.
Cosa era peggio?
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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