Trascorse tutta la notte.
Poi la mattina.
Poi mezzogiorno.
Poi di nuovo la sera.
Non potevo negare che si sentisse la mancanza di cibo e la sete.
Iniziavo ad avvertire qualche capogiro e qualche segnale di debolezza, ma non avrei fiatato, mai, avrei continuato a fissare ostinatamente la parete davanti in attesa di stramazzare al suolo, ma sempre in orgoglioso silenzio.
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