Gwen fu rinchiusa in quella cabina e ci restò tutta la notte.
Sentì ora dopo ora il mormorio del mare piatto, il sibilo lento di uno scirocco che soffiava dalle latitudini più meridionali del pianeta ed i canti dei filibustieri che lavoravano sul ponte.
Poi piano dall'oblò vide il cielo schiarirsi e farsi giorno, il canto dei primi gabbiani ed il rumore del porto che cominciava a destarsi.
Trascorsero la mattinata prima ed il Mezzogiorno poi, fino al primo pomeriggio.
Poi dall'oblò iniziò a vedere il cielo imbrunirsi.
Aveva fame, ma soprattutto sete.
Era determinata ma la debolezza cominciò ad affiorare e con essa qualche lieve capogiro.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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