Pian piano Gwen riaprì gli occhi.
Impiegò qualche istante a realizzare dove fosse.
Si accorse così di essere in una stanza arredata in modo esotico, con mobili intarsiati, lampade in vetro di Loons, oggetti di preziosa ceramica lunare e diverse armi, di ogni tipologia e fattura, che pendevano preziose dalle pareti in raso di Bruuma e velluto rosso di Baal.
Era stesa su un letto soffice a due piazze, con vistoso baldacchino barocco e lenzuola di finissima e bianca seta delle Yndhie.
C'era un oblò accanto al letto e fuori era ormai buio.
I leggeri abiti di Clio scivolarono a terra e lei si sentì come sollevata, portata in alto ed in balia dell'oracolo.
Allora i suoi sensi raggiunsero una stato d'estasi sempre più profondo, travolgente, intenso.
Il suo corpo reagiva a quegli stimoli, prima rilassandosi, poi eccitandosi sempre più.
Al punto da toccare vette altissime, quasi prossime a perdere ogni controllo.
Ed allora vide qualcosa.
Un immagine enigmatica ed inquietante.