Il crepuscolo trascorreva lento, il mare era piatto e le luci ormai scintillanti lungo la costa tingevano quel cielo che annunciava la sera.
La Norrena era ormeggiata in un molo secondario, ma ben protetto dalle mareggiate e dai venti di Ponente.
Nella sua cabina Gwen continuava il suo lavoro, senza però badare alle ombre che pian piano il crepuscolo disegnava sulla scia malinconica della Luna sulle acque.
Ma non tutte le ombre sono naturali.
Senza che la ragazza se ne accorgesse qualcuno scivolò nella cabina, dopo aver aperto silenziosamente la finestrina.
Come un serpente strisciò alle spalle del giovane capitano, portandole un panno intriso di un qualche siero e lei subito perse conoscenza.
“Qualsiasi cosa vedrete non vi saprò negare, madama.” Disse con un inchino il governatore ad Altea. “Stasera attenderò il vostro ritorno e troverete il palazzo che mi avete domandato.”
La principessa si congedò, si separò dai suoi servitori e raggiunse il porto di Vacules, ormai avvolto in quel morente crepuscolo invernale.
Qui su una bancherella comprò per pochi spiccioli un dolce del posto.
Clio raggiunse il centro del Megaron e subito cominciò a suscitare le forze divinatorie di quell'antico luogo.
Alte e dense colonne di fumo bianco si elevarono da alcuni bracieri, probabilmente frutto di erbe allucinogene capaci di alterare i sensi.
Cominciò a sentire caldo ed ardenti vampate di fioco cominciarono a tingere il suo volto.
Avvertiva brividi e fremiti ed i vestiti le sembravano ormai quasi insopportabili da tenere.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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