Il suo respiro.
Il battito del suo cuore.
Il suo sguardo...
Quello sguardo.
Quell'incanto.
Quella vicinanza che...
venne interrotta bruscamente dalla voce metallica di Immah, che già non mi stava simpatica prima, ora che veniva a intaccare quel momento così intenso e perfetto, proprio non la sopportavo.
Restai immobile, senza allontanarmi, se voleva allontanarsi doveva farlo lui.
Non distolsi lo sguardo, né indietreggiai.
Sorrisi solo.
"La tua Immah ti reclama..." con una lieve malinconia nella voce.
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