Il robot aveva due occhi gelidi, simili all'agata marina, di un ocra quasi trasparente eppure piatto, senza nessuna profondità, in una parola: inumano.
“Si.” Disse il robot con la sua voce di un baritonale echeggiante di un sordo clangore. “Vi-stavamo-aspettando-dottoressa. Come-voi-umani-necessitate-di preti-o-di-psicologi-anche-noi-robot-abbiamo-bisogno-di-qualchevostra-consulenza.”
“Anche voi macchine avete bisogno di andare dallo psicologo?” Sarcastico Icarius.
“Il-suo-sarcasmo-è-del-tutto-fuoriluogo.” L'androide ad Icarius, per poi prendere una sorta di monitor portatile. “Dottoresa-Clio-Marbrè... la-sua-profonda-conoscenza-sulle-tradizioni-e-sulla-storia-umana-ci-interessa-oltremodo.” Leggendo sul piccolo monitor.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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