“Non penso niente di buono...” disse Icarius con voce cupa a Clio “... quel robot mi ha trasmesso una tale freddezza... una tale inumanità... e temo non sia la cosa peggiore che vedremo qui dentro...”
Un attimo dopo il robot tornò.
“Prego.” Ai due. “Vogliano-seguirmi.”
Li accompagnò così in una sala più grande, anch'essa senza arredo, bianca, con molte luci, un grande schermo al centro ed uno specchio sul soffitto.
C'era anche un altro robot, molto diverso da quello che li aveva accompagnati in quella sala.
Era molto più grosso, con un grosso mantello che lo rendeva particolarmente inquietante.
Come se quell'indumento fosse una sorta di autonomina ad un qualcosa di più.
Una specie di investimento, di riconoscimento, di proclamazione come un tiranno, un dittatore dopo una rivoluzione.