“Accesso consentito.” Disse la voce meccanica.
I riflettori si abbassarono e la porta d'ingresso si aprì.
Icarius fece un cenno a Clio ed entrarono all'interno della moderna struttura sportiva.
All'interno non c'era nessuno.
Nessuno vigilante, nessun addetto alla funzionalità dell'impianto, nessun operaio, nessun giudice di gara e nessun responsabile delle pulizie.
C'era un'atmosfera fredda, innaturale, come se non ci fosse più vita umana.
“Mi sento oppresso...” mormorò Icarius.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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