Infatti, avrei fatto molto di più...
Sospirai, continuare a credere a quella illusione, per quanto bella, intensa e speciale mi fosse sembrata, era inutile e controproducente.
Mi ero sbagliata, eppure non pensarci non era facile.
Sfiorai le mie mani l'una sull'altra, con una profonda e immensa tristezza mi avvolse al ricordo della sua mano sulla mia.
Chissà come sarebbe stato se l'avesse stretta, se l'avesse presa tra le sue, se...
Clio!
Sospirai di nuovo, quell'uomo aveva il potere di rincitrullirmi evidentemente.
Che diavolo mi stava succedendo?
"Beh, io credo che le macchine siano utili sì... ma che l'uomo moderno abbia ceduto alla pigrizia, rammollendosi, e cedendo alle macchine troppo di sé, passando così dall'essere l'essere più forte che ha dei servi, mi conceda il termine... a diventare lui stesso schiavo della sua creazione, e ormai troppo debole per ribellarsi" guardandolo negli occhi.
Quell'uomo era davvero un enigma senza risposta.
Chissà che diavolo gli passava per la testa.
Arrossii violentemente a quelle sue ultime parole.
"Seria, io?" guardandolo stupita, per poi fissarlo con un'espressione maliziosa.
"Oh al contrario... temevo di essere stata ben poco professionale..." avvicinandomi lievemente con aria complice "Magari l'ho messa in imbarazzo...." con la voce calda e intensa di chi scapperebbe volentieri dal mondo intero in quel momento.
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