Restammo lì a fissarci per un lungo ed interminabile istante.
Un istante in cui il mondo intero sembrava essersi fermato, come se l'intensità dei nostri sguardi avesse questo potere, come se quel momento fosse destinato a durare per sempre, come se niente all'infuori di noi avesse importante, come se l'intero universo si limitasse a quella macchina, alle nostre mani immobili ancora una sull'altra, ai nostri occhi che si fissavano come se non esistesse nulla all'infuori dell'altro.
Ma poi delle voci confuse ruppero quell'incanto, costringendomi ad abbassare lo sguardo e guardare fuori dal finestrino per capire che cosa stesse succedendo.
La mia mano, però, rimase ancora poggiata sulla sua, come se fossi incapace di interrompere quel contatto.
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