Tutto intorno a noi era caos, non c'era una sola cosa nel mondo chiuso fuori dalla macchina che stesse al suo posto.
Eppure, ero distratta, per quanto assurdo potesse sembrare distrarsi davanti a uno spettacolo simile.
Eppure continuavo a voltarmi verso il sedile accanto al mio, osservando di tanto l'espressione così azzurra e intensa di Icarius e cercando di indovinare i suoi pensieri.
Ah, sicuramente più concentrati dei tuoi, questo sicuro...
Sì, lui sembrava assorto da quegli strani fenomeni, non come me che ero rapita e distratta dalla sua presenza, dalle sensazioni che mi dava la sua vicinanza.
Quella mano così vicina che mi ossessionava, quegli occhi che catturavano continuamente il mio sguardo, quel sorriso che mi lanciava di tanto in tanto facendomi fare mille congetture su cosa stesse pensando, cosa stesse provando, quali emozioni albergassero nel suo animo, cosa si nascondesse dietro quell'azzurro e cosa nascondesse quel sorriso.
Ero lì, persa in quelle sensazioni, quando sentii un leggero contatto e per poco non sussultai.
La sua mano, proprio come la mia poco prima, nel cambiare marcia mi aveva sfiorato.
Tuttavia stavolta aveva trovato la mia coscia avvolta nella leggera calza di seta, e la mia pelle si infiammò all'istante.
Quel calore, quel brivido, quell'intenso fremito non si limitò alla coscia, ma salì sempre più fino a raggiungere le parti più segrete del mio essere, facendomi spalancare gli occhi per lo stupore.
Possibile? Possibile che un simile sfioramento fortuito potesse tanto?
Mi voltai per un istante a cercare l'azzurro intenso degli occhi di Icarius, con le gote lievemente arrossate, e solo allora mi accorsi che avevo preso la sua mano tra le mie.
Così, senza pensarci, senza rendermene conto, senza badarci quasi.
Avevo preso quella mano tra le mie, come fosse la cosa più normale del mondo.
E forse... chissà, magari lo era davvero.
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