Elv bussò e poi aprì la porta, facendo segno a Gwen di seguirlo.
Entrarono.
La stanza era semibuia, avvolta da una leggera penombra.
Dai vetri di una finestra giungevano l'alone delle luci della strada ed i bagliori dei lampi.
Il temporale infatti era sempre più vicino.
“Nonno...” disse Elv parlando ad una sedia voltata verso la finestra e su cui presumibilmente c'era seduto qualcuno che l'ampio schienale copriva del tutto.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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