Salii in auto e salutai educatamente l'autista.
Durante il tragitto guardai la città sfrecciare fuori dal finestrino mentre mille pensieri affollavano la mia mente.
Frammenti, idee, dubbi e speranze si alternavano continuamente.
Arrivammo al Palazzetto dello Sport e io restai presi un profondo respiro.
Ora era davvero la prova del nove, ora dovevo assolutamente essere all'altezza della situazione, e sperai che Velia mi avesse addestrato bene.
Allora mi cambiai e iniziai ad allenarmi, come avevo sempre fatto, seguendo le rigide istruzioni della vecchia combattente.