La scala si ergeva nell'oscurità, fino a giungere ad un oscura galleria.
L'aria era intrisa di quell'insopportabile tanfo di morte, mentre ovunque echeggiavano gli ultimi lamenti di quegli infelici incatenati alle pareti.
"Se non usciamo da qui" disse Guisgard "finirò con l'impazzire!"
Ma ad un tratto, in alto nella parete, in una buia nicchia apparve una figura.
"Miei sfortunati cavalieri" cominciò a dire "non dovevate giungere qui, rendendo impuro questo santo luogo!"
"Santo luogo!" Gridò Guisgard. "Questo è l'Inferno!"
"Mio impetuoso e sciocco cavaliere" rispose quella figura "tutto questo mondo, con tutte le sue sofferenze, altro non è che una parte infinitesimale dell'Inferno!"
Poi aggiunse:
"Questi che vedete incatenati, sono in realtà degli eletti; poichè, con il loro martirio, lavano i peccati di tutti voi impuri infedeli! Glora a te, mio generoso maestro! Che dispensi la tua misericordia su chi vale meno dei tuoi cani!"
All'improvviso il corridoio si riempì di soldati, coperti di pesanti corazze ed armati di tutto punto.
Li comandava un cavaliere di gradevole aspetto. Era asciutto e gentile nel fisico, di bassa statura e con i lunghi capelli metà biondi e metà bruni.
"Cavalieri" cominciò a dire "siete circondati da oltre trenta soldati pesantemente armati. Non avete possibilita di difesa. Deponete le armi e seguiteci!"
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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