Castel la guardò per un lungo istante e poi guardò i suoi seni che sporgevano con i capezzoli già turgidi dal reggiseno arrotolato.
“Bene...” disse lui in un sussurro, per poi baciarla ancora.
Un altro bacio caldo, umido e profondo.
Lasciò allora le sue labbra e si chinò fino a raggiungere con la bocca il suo seno.
Iniziò così a bacialo, a leccarlo, giocando con quel capezzolo.
Intanto il mare si confondeva col crepuscolo ormai nascente e le prime stelle dell'imbrunire si affacciavano tra le alte e sottili nuvole di un cielo piatto e senza sogni.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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