Diahnne lo baciò ancora, quasi aggrappandosi su di lui, mentre Castel la stringeva a sé, facendola sentire protetta ma soprattutto sua.
E nel tenerla fra le braccia toccava continuamente il suo corpo, ogni sua forma e fattezza.
Le sue mani erano sicure, le dita affusolate ed agili.
Il mare continuava a mormorare, a frusciare e l'aria del tardo pomeriggio cominciò a farsi sempre più fresca.
In un attimo finirono stesi sulla sabbia ancora calda ed accogliente, senza smettere quel gioco di labbra, di lingue, sospiri e gemiti.
E Diahnne sentiva le mani di Castel sempre più audaci.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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