Elv guardò Kara ed accennò un sorriso senza slancio.
Le tese la mano e varcarono l'ingresso di quel vecchio garage.
Era tutto buio e lui accese il suo sensorphone per illuminare le scale che li portavano giù.
E più scendevano più l'aria era fredda ed umida.
Tutto era buio lì sotto, tranne per il rumore dei loro passi.
Ad un tratto il freddo si fece più intenso e Kara notò delle gelide tubature di ferro che correvano sopra di loro.
“Servono per portare energia ai gironi...” disse lui indicando quei tubi.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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