Il mare era gonfio, grigio e lanciava con impeto alti e schiumosi cavalloni contro la spiaggia, lasciando nell'aria un intenso odore di salsedine.
Quel moto, quel rumore aveva un che di ritmico, persino di ipnotico e sembrava tranquillizzare i due seduti contro la barca sulla sabbia.
Castiel se ne stava rilassato, con gli occhi chiusi e Diahnne era accanto a lui.
Poi aprì gli occhi di colpo, fissando il mare.
“Io sono nato dove cielo e mare si confondono...” disse “... l'orizzonte è solo una linea immaginaria che fantasticavo di tracciare con una matita invisibile durante i lunghi pomeriggi trascorsi da solo a guardare le onde... di tanto in tanto vedevo una nave salpare e scomparire nella foschia di salsedine e nuvole... mi sono sempre chiesto dove finissero le navi quando sparivano...”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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