La donna osservava Elisabeth mentre si immergeva nella tinozza.
"Sei bella come lei..." Disse la donna. "Quando si ama non si hanno mai colpe, perchè ciò che si fa è comandato dal proprio cuore."
Ma, ad un tratto, si udirono dei passi fuori la porta.
Il cane iniziò ad abbagliare forte.
La donna uscì a controllare. Si guardò intorno. Poi all'improvviso vide una sagoma nera correre tra le foglie.
La donna prese la torcia e cercò di far luce tra il fogliame.
E vide una piccola figura rannicchiata dietro un cespuglio.
Tremava, era sporca e seminuda. Stringeva una vecchia bambola di pezza tra le mani.
"Oh Cielo...è una bambina!" Esclamò la donna.
La prese e la condusse in casa.
La bambina era sotto shock ed aveva lo sguardo costantemente perso nel vuoto.
"Avrà visto il demonio, quest'angelo di Dio!" Disse la donna ad Elisabeth. "Non credo sia in grado di parlare e comprenderci."
All'interno della cappella intanto, Guisgard, Morris ed Ammone cercavano di trovare qualche traccia che avrebbe potuto illuminarli sugli strani fatti che avvenivano nella foresta.
Ma all'improvviso udirono un rumore di passi.
"Ammone, va a cantrollare!" Ordinò Guisgard.
Lo scudiero obbedì e, fuori la cappella, notò tre figure: erano Hastatus, Dunmer ed Llamrei.
"Chi siete e cosa cercate a quest'ora della notte?" Chiese lo scudiero.
All'interno invece, Guisgard e Morris iniziarono ad udire una stranissima voce, che parlava loro da dietro una pesante porta bloccata. Ed era evidente che nessuno sarebbe riuiscito ad aprirla o a sfondarla.
"Hihihi...salute a voi, ardimentosi!" Iniziò a dire quella voce stridula. "Oggi è il vostro giorno fortunato! Hihihihi!"
"Ma chi diavolo parla?" Esclamò Guisgard.
"Hihihihi... sono la fortuna che si nasconde dietro questa porta! Hihihihi!"