Brescian fissò Jennifer come fosse un'aliena appena sbracata sulla terra.
Si guardò intorno ed annuì.
“Si, giusto...” disse ansimando “... si, uscire da qui... ed andare via...” cercò di alzarsi ma le ginocchia non lo tennero “... si, un minuto... uno soltanto...” tentò ancora e stavolta, aiutandosi con una sedia, si alzò in piedi.
Dopo trenta secondi i due erano fuori dal locale.
“Io credo...” mormorò “... credo che sia meglio guidi tu...” dandole le chiavi, che però caddero a terra più volte prima di finire in mano a lei.
“Signore!” Il padrone del locale. “Ha scordato questa!” Mostrando la valigetta.
Un moto di terrore colse Brescian.
“E sua, no?” L'altro.
“No...” fece Brescian “... non è la nostra...” voltandosi poi verso Jennifer.
“Ma come...” l'uomo del locale “... era ai piedi del vostro tavolo!” Guardando lui e Jennifer.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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