“Su, vieni con me...” disse Elv in tono spiccio a Kara.
Così i due lasciarono quella stanza, imboccando un corridoio laterale.
Da qui presero delle scale e cominciarono a scendere.
La ragazza ad ogni gradino sentiva sempre più odore di muffa, misto a quello di qualche strano medicinale da ambulatorio.
Alla fine si ritrovarono in quello che sembrava essere un grosso garage sotterraneo.
Ad un tratto sulle loro teste tutto cominciò a vibrare, come se lamiere ed aste metalliche stessero allegramente ballando.
“Non spaventarti...” Elv “... è la linea veloce del filotram... siamo sotto la vecchia stazione...”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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