Dihanne ed i suoi fratelli lasciarono l'alto grattacielo, con le sue luci e le sue illusioni, tornando ad immergersi nella cupa atmosfera di Imperios.
Era sera, con le strade diventate di colpo spettrali, silenziose con il solo rumore di qualche biomezzo pubblico.
Tutti erano ormai in casa o in qualche locale, a lobotomizzarsi davanti alla tv.
Ogni luogo doveva averne una, era lo legge ad imporlo.
La tv era ormai come un documento di riconoscimento, anzi di più.
Era la garanzia di poter restare vivi e liberi.
Solo i dissidenti infatti non volevano la tv, o i traditori.
La tv era il mezzo migliore attraverso il quale una grande democrazia poteva controllare tutto e tutti.
L'aria era sulfurea, pesante, angosciante.
“Ascolta...” disse Lucas a Diahnne “... e se... se andassimo alla polizia? A denunciarne la scomparsa? Ho idea che questa sia una faccenda più grande di noi...”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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