Bene!
Sentii il cuore accelerare a quelle parole del ragazzo, ma la mia espressione non mutò, probabilmente non sarebbe mai mutata.
Lo sguardo intenso, penetrante, trasfigurato.
Spara, maledetto bastardo, spara!
Perché la gente si faceva paranoie inutili?
Fossi stata io non avrei esitato.
Poi l'altro tizio mi chiese il mio nome.
E a te che ti frega?
Forse il mio nome poteva salvarmi la vita, ma non era quello che volevo.
No, proprio per niente.
Allora mi voltai verso lo scrittore, con uno sguardo inespressivo.
"Ishtar!" puntando la pistola verso Monter, per poi sparare di nuovo.
Magari non sarebbe morto, certo, ma anche qualche livido in faccia bene non fa.
E bada, ragazzino, che ce n'è anche per te, se non ti dai una mossa...
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