Quella vicinanza, quel contatto, quell'intreccio di sguardi.
Era tutto così intenso, così forte, così eccitante.
L'azzurro dei suoi occhi era vicinissimo al mio.
I nostri respiri si fondevano.
Il mio cuore batteva forte.
Sentivo il freddo della pistola sulla mia pelle, che fremeva a quel contatto.
Ma più di ogni altra cosa fremeva tutto il mio corpo, di quella vicinanza.
Eppure nemmeno tutto quello bastò, lui lasciò scivolare la mano, e indietreggiò.
Lo guardai e sorrisi, dolcemente, una dolcezza che stonava forse con tutto il resto, ma veniva direttamente dal cuore.
"Hai paura eh?" sussurrai pianissimo, scuotendo piano la testa.
Continuai a guardarlo, con lo sguardo triste per un istante, per poi sospirare e ritrovare la mia solita espressione.
"Sì?" guardandolo con il sorrisetto impertinente e malizioso "E con quali abiti, di grazia?" con gli occhi nei suoi.
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