Guisgard guardò Clio negli occhi.
“Uaarania...” disse con un sorriso enigmatico “... ora capisco... la psicologa era solo una copertura... sei una spia? O solo un volgare sicario?”
Allora rapido estrasse una pistola d'argento, puntandola contro la bella psicologa.
Dalla finestra semiaperta arrivavano le luci psichedeliche di un locale che si affacciava nella stradina laterale.
“Fra tre secondi ti fredderò...” lui con la pistola puntata contro di lei “... non hai alcuna possibilità di muoverti... dimmi cosa vuoi da me... uno... due...”