Le mani di Elv risalivano lungo i piedi, i polpacci, le cosce di Gwen, fino a sfiorarle l'inguine e a lambire il suo fondo schiena.
Ed ogni volta, ad ogni passaggio, le sue mani si facevano più audaci.
“Bene, sei gentile...” disse toccandola “... gentile che mi permetti di guardarti...” sorridendo con malizia.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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