Gwen era stesa sul letto, con Elv intento a massaggiarla dove i lividi ed i tagli erano più visibili.
Fuori la calura non dava tregua ed Afragolopolis era avvolta da una cappa afosa ed angosciante.
Le mani del giovane medico si muovevano sicure ma delicate, con un che di virile, sensuale mentre le sue dita accarezzavano ovunque le braccia, la schiena e le gambe di lei.
Lui la guardava, la toccava e forse le sensazioni che provava non erano quelle che dovevano riguardare il rapporto di un medico con la sua paziente.
Dopotutto, pensava nel massaggiarla, nessun medico ha per casa una giovane e bella ragazza mezza nuda tutto il giorno e la notte.
Poi smise e restò a fissarla.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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